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Intelligenza emotiva e lavoro sanitario: istruzioni per l’uso

Gen 24, 2020coaching e counseling infermieristico, Cure complementari

A cosa serve l’intelligenza emotiva per un professionista sanitario?

L’intelligenza emotiva, o EQ (emotional quotient) è la capacità di riconoscere, comprendere e accettare le proprie emozioni. E’ la competenza primaria per la comunicazione efficace e nelle professioni legate alla relazione d’aiuto, lo è in misura ancora maggiore.

Per P. Salovey e J. D. Mayer (i ricercatori che hanno maggiormente studiato il fenomeno) ciò implica che attraverso tale capacità la persona diventi abile a prendere decisioni, risolvere problemi e comunicare con gli altri. Essi hanno definito quattro livelli di intelligenza emotiva:

  • percezione delle emozioni
  • ragionare con le emozioni
  • comprendere le emozioni
  • gestire le emozioni

Siamo dunque passati da una visione del passato che contrapponeva le emozioni alla logica, ad una più recente che integra le entrambe permettendo così una maggiore possibilità di scelta consapevole, che tiene conto delle emozioni per procedere (o meno) in una data direzione di vita.

 

Perché l’intelligenza emotiva è così importante nel lavoro?

Secondo un sondaggio condotto sui responsabili delle assunzioni, quasi il 75% degli intervistati ha riferito di valutare l’EQ di un dipendente più del loro quoziente intellettivo, perché:

EQ elevato sul posto di lavoro permette di:

  • Prendere decisioni migliori e risolvere i problemi
  • Mantenere chiarezza mentale sotto pressione
  • Risolvere i conflitti
  • Avere maggiore empatia
  • Ascoltare, riflettere e rispondere a critiche costruttive

EQ basso sul posto di lavoro porta a:

  • Interpretare il ruolo della vittima o non assumersi la responsabilità personale degli errori
  • Avere stili di comunicazione passivi o aggressivi
  • Rifiutarsi di lavorare in gruppo
  • Essere eccessivamente critici nei confronti degli altri o non essere aperti ad altre opinioni

Se il problema dei professionisti sanitari ad oggi più sentito è quello del Burnout, di certo sviluppare una migliore capacità di ragionare con le proprie e le altrui emozioni fa sì che il lavoro di squadra e la comunicazione possano fluire alleviando lo stress lavoro correlato.

 

Come migliorare la propria capacità di gestire le emozioni?

Fattori come l’educazione e la personalità hanno un ruolo importante nello sviluppo dell’intelligenza emotiva, ma è un’abilità che può essere migliorata attraverso la pratica e la consapevolezza di sè e pratica.

Uno studio del 2011 ha  rilevato che i partecipanti preparati con competenze emotive cardine, non solo hanno mostrato miglioramenti duraturi dell’intelligenza emotiva, ma hanno anche sperimentato miglioramenti nel benessere fisico e mentale, migliori relazioni sociali e bassi livelli di cortisolo (ormone dello stress).

Cosa puoi fare?

Le competenze chiave di cui hai bisogno per sviluppare il tuo EQ sono:

  1. Introspezione
  2. Contenimento
  3. Abilità sociali
  4. Empatia
  5. Motivazione

 

1. Diventa più consapevole di te stesso

Il primo passo sarà quello di riconoscere le tue emozioni quando sei al lavoro. Per farlo il primo passo è quello di essere molto compassionevole con te stesso, ed osservarti senza giudizio. Non ci sono emozioni giuste o sbagliate, e comprenderle ti darà la possibilità di trasformarle qualora siano per te fonte di disagio.

  • Presta attenzione a come ti senti, al tuo corpo, al tuo respiro, all’impatto che le tue emozioni hanno con la tua vita professionale e con le tue scelte e relazioni con i colleghi, i superiori, i pazienti
  • Fai un bilancio di punti di forza/debolezza emotiva mentre ti relazioni con gli altri, e osserva quali tra le tue competenze sono adatte al tuo benessere e quali ti provocano dolore
  • Panta rei. Tutto passa, e le emozioni in particolare non durano a lungo. Anche se a volte veniamo feriti nello svolgere i nostri compiti, le emozioni intense che proviamo potrebbero portarci a reagire in modo violento, di cui potresti pentirti subito dopo.

 

2. Impara a contenere le emozioni

D. Goleman, studioso ed autore di molti saggi proprio sull’intelligenza emotiva, considera la capacità di autoregolazione emozionale come la parte fondamentale. Non basta essere consapevoli, devi imparare ad averci a che fare.

Avere la capacità di gestire la tua emotività ti permette di adattarti bene ai cambiamenti, a non reprimere bensì a maturare modalità adeguate per esprimerla senza impulsività. Gestire le proprie emozioni ti permette anche di farti carico delle loro conseguenze sull’ambiente circostante e sugli altri.

Per migliorare la tua resilienza al lavoro puoi:

  • Apprendere le tecniche per scaricare lo stress accumulato sul posto di lavoro. Avere hobby al di fuori del lavoro è un ottimo punto di partenza. L’esercizio fisico è anche un modo sano per liberare lo stress
  • Mantieni la calma. Anche se è difficile accettare il fatto che non puoi controllare tutto, cerca di rispondere in modo da non attizzare il fuoco.
  • Pensa prima di prendere decisioni. Le emozioni possono sopraffarti sul momento, ma puoi fare una scelta più calma e più razionale se ti concedi un po’ di tempo per considerare tutte le possibilità.
  • Utilizzare strumenti delle cure complementari. Vi sono evidenze scientifiche circa l’utilizzo di tecniche e prodotti che aiutano a essere più rilassati e presenti in diverse situazioni stressanti, come puoi anche approfondire a questo indirizzo del Istituto superiore di sanità statunitense, in cui i vari metodi vengono studiati e validati, insieme ai loro effetti collaterali ed interazioni farmacologiche.

3. Abilità sociali

La ricerca effettuata nel campo dell’intelligenza emotiva suggerisce che le persone che hanno un EQ elevato hanno anche una migliore capacità di relazionarsi con gli altri. Conoscere le proprie emozioni aiuta a riconoscerle anche negli altri e ad interagire adeguatamente.

Per un infermiere in servizio in un pronto soccorso, per esempio, questo potrebbe significare saper prevenire e gestire un’aggressione!

  • Ascoltare: ascoltare attivamente significa essere attenti agli altri, mostrare sincero interesse per ciò che abbiamo l’onore di ricevere da loro, senza giudizio. Ciò significa porre domande, fornire feedback, ma anche essere attento ai tuoi pensieri, emozioni e sensazioni. Osservando ciò che accade in te sulla scorta del messaggio che l’altro porta, potrai scoprire le tue proiezioni, i tuoi pregiudizi, le tue preclusioni e così facendo, imparerai molto di te stesso e diventerai sempre più abile a comunicare. L’apertura all’altro senza giudizio è importante nel lavoro in ambito sanitario, perché lascia al paziente lo spazio per poter essere ciò che vuole essere davvero. Come sanitari siamo molto portati ad essere direttivi, ad impartire istruzioni. Ascoltare l’altro, dà modo anche a lui di ascoltarsi, e così facendo potrà cogliere, se sarà pronto, eventuali incongruenze e correggere le abitudini che gli causano sofferenza e malattia, disagio.
  • Comunicazione non verbale è il linguaggio del corpo, che parla anche attraverso le malattie di cui soffre…
  • Abilità persuasiva non è solo convincere gli altri di avere ragione, ma saper tirare le somme in modo che chiunque si senta riconosciuto nel percorso dialettico che ha portato a definire un obiettivo
  • Evitare le politiche interne all’ufficio ha senso per stare bene con te stesso, ma devi imparare a riconoscere la parte interiore di te che si fa agganciare e le motivazioni che questa parte adduce, per convincerti che le “losche trame di potere” hanno senso per il tuo benessere e felicità
  • I conflitti non sono sempre evitabili: quando accade, ricordati che i problemi sul lavoro non sono PERSONALI

 

4. Empatia

Le persone dotate di intelligenza emotiva sono empatiche. L’empatia non è il semplice riconoscere le emozioni altrui, ma anche e contemporaneamente essere presenti alle nostre.  Empatia è una modalità di comunicazione che sfrutta molto il sentire attraverso il corpo. L’utilizzo di strumenti derivanti dalle cure complementari aiuta ad affinare la tua percezione ed intuizione, e ad aumentare la tua intelligenza emotiva!

 

5. Motivazione

Il concetto di motivazione intrinseca è direttamente connesso con il quoziente di intelligenza emotiva. In generale le persone con EQ elevato hanno una spiccata motivazione a voler raggiungere obiettivi, per il piacere e la passione che essi provano nel realizzarli più che per un bisogno di riconoscimento dall’esterno.

La motivazione intrinseca è quella che ti porta ad avere successo nella vita a prescindere dall’obiettivo che ti sei dato, ma perché sei mosso dalla passione che metti in tutto quello che fai. Il tuo entusiasmo diventa contagioso e ti permette di superare ogni ostacolo, perché ciò che fai, lo fai divertendoti.

    1. Prova a concentrarti sugli aspetti del tuo lavoro che ti piacciono davvero
    2. Cerca di mantenere un atteggiamento positivo
    3. Sii vero con te stesso. Se qualcosa non ti piace non fingere, ma utilizzala come uno sprone per comprendere qualcosa in più di te stesso
    4. Usa tecniche di coaching infermieristico per alimentare la tua motivazione e il tuo senso interiore di soddisfazione sul lavoro.

BIBLIOGRAFIA

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Senay Karadag ArliBSc, MSc, PhDAyse Berivan BakanBSc, MSc, PhDEla ErisikMSc, RN

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Kate M. MontanariDNP, APRN, CNPCassandra L. BoweDNP, APRN, CNPSherry S. ChesakPhD, RN, Susanne M. CutshallDNP, APRN, CNS

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Dharma Concepts in Emotional Intelligence

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Emotional Intelligence and Leadership Development

Golnaz SadriPhD Public Personnel Management, vol. 41, 3: pp. 535-548. First Published September 1, 2012.

Emotional Intelligence and the Occupational Therapist

Jacqui McKennaJo-Anne Mellson, British Journal of Occupational Therapy, vol. 76, 9: pp. 427-430. First Published September 1, 2013.
 
 
 

 

 

 

Silvia Oggioni  è Infermiera, esperta in geriatria e infermieristica di famiglia e comunità, Counselor olistico professionale e Presidente della Sezione italiana di American Nurses Association - AHNA

 

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