fbpx

Motivazione e Burnout nell’operatore sanitario

Mar 4, 2019Nursing Olistico, Superamento limiti

Sappiamo bene che il Burnout è un fenomeno che dipende da diversi fattori sia individuali che aziendali. Di certo la motivazione di un operatore sanitario, porta al benessere del paziente e dell’intera struttura in cui si trova ad operare.

“Mi sono trovato a un certo punto della mia vita completamente svuotato, senza motivazione. La sensazione che sentivo dentro di me ogni volta che mi apprestavo a mettermi al lavoro, al mio lavoro di Operatore Socio Sanitario che ho sempre amato e che mi ha sempre dato grande soddisfazione, era come l’avere davanti a me un muro bianco di nebbia, che mi impediva persino la vista dei colori, delle forme, il sentire gli sguardi delle persone che si rivolgevano a me.

La sensazione di esaurimento della vena lavorativa era collegata allo sforzo di tenere in piedi economicamente una serie d’impegni economici con il mio lavoro. Questo mi aveva portato pian piano a perdere il piacere di lavorare per passione, per diventare una specie di macchina per l’assistenza, in cui tutto era soggiogato al bisogno di sostentamento economico.

Senza più contatto con l’anima dei miei pazienti e soprattutto la mia.

Grazie a un lavoro di introspezione iniziato durante un ciclo di consulenza con EMPATIA, ho compreso che il mio problema era collegato ad una mancanza di riconoscimento: da parte di mia moglie, credevo. In realtà da  parte della mia famiglia d’origine, che non aveva mai creduto in me, e che ora in modo del tutto inconsapevole si stava rispecchiava nella mia situazione lavorativa in RSA.

Ricontattando la rabbia inespressa di quel bambino che ero, ho capito che c’era una parte di me ancora arrabbiata.  Ho imparato ad accoglierla, ritrovando in essa la mia vera forza, e con esse la gioia che sentivo da sempre nel rendermi utile.

Ho riscoperto me stesso esprimendo di nuovo, con la mia fantasia, la mia libertà.”.

 

Davide, Operatore Socio-sanitario Residenza Sanitaria Assistenziale

In psicologia, la motivazione è “l’insieme dei bisogni, desideri o intenzioni che prendono parte alla determinazione del comportamento e che conferiscono a questo unità e significato: si distinguono aspetti primari, quali i bisogni fisiologici o sociali, e aspetti secondari, quali i fattori di stimolazione esterna o di progettualità individuale”.

 

Per esempio, in uno studio condotto sugli infermieri di Area critica dell’ospedale civile di Latina, la mancanza di motivazione in ambito ospedaliero, è strettamente legata a diversi fattori. Come la necessità del lavoro di squadra, la transitorietà del rapporto con il paziente, il contatto con situazioni emotivamente coinvolgenti e pesanti. A questo si aggiungono anche i normali problemi  familiari, la differenza tra aspettative professionali e realtà, il mancato riconoscimento e gratifica economica, i tempi di assistenza inadeguati,  turni di lavoro impegnativi, organizzazione spesso caotica.

E’ quasi impossibile quindi che non vi siano periodi in cui manca l’energia per fare qualunque cosa. Siamo arrabbiati, delusi, sfiduciati.

Questo stato di apatia, nei casi più gravi può passare dal Burnout ad una vera e propria depressione o malattia sistemica. Vi sono infatti molti studi che dimostrano l’incidenza di alcune malattie gravi (es. cardiomiopatie, problemi osteoarticolari, turbe psichiche) nei lavoratori della sanità. 

La vocazione, che inizialmente può supportare, i corsi di aggiornamento, il riposo, pur essendo ottimi punti di partenza, non sono sufficienti per recuperare, soprattutto in tempi come questi dove il benessere organizzativo non è al primo posto nelle priorità delle aziende sanitarie e assistenziali. Da qui l’importanza attribuita all’utilizzo di alcuni strumenti operativi che ti consegnano un metodo di cui hai bisogno per ritrovare e mantenere la tua motivazione e la tua salute psicofisica. 

 

Attraverso tecniche di auto-osservazione di sé guidate da un esperto, è possibile identificare rapidamente la causa del blocco della tua creatività. Nel momento in cui la situazione di partenza appare chiara allo sguardo interiore di chi osserva, diventa automatico lo scioglimento del blocco stesso, grazie al processo di riconnessione della tua stessa intelligenza emotiva. L’utilizzo di tecniche bioenergetiche e di consapevolezza, che vengono insegnate durante gli incontri individuali e di gruppo di EMPATIA, accelerano la trasformazione delle credenze limitanti e la focalizzazione di nuovi obiettivi personali facilmente raggiungibili.

 

Aiutare gli altri può diventare una forma di nutrimento della propria natura compassionevole e umana. Questo accade quando portando consapevolezza alla relazione paziente – care-giver ci rendiamo conto di esserne parte attiva e coinvolta a nostra volta. Quando ciò non accade, sia per cause esterne dell’organizzazione che individuali, il nostro fare per gli altri diventa un continuo svuotarci energeticamente. Rischiamo di perdere la nostra capacità di rigenerazione psicofisica, fino a sfociare in un rapido Burnout.

Non tutto dipende da te, e non puoi cambiare il mondo. Ma il modo con cui guardi alle cose della vita, può salvarti.

 

Sei importante. Non delegare la tua salute ad altri.

Vuoi imparare le tecniche di infermieristica olistica?

  • 91
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
    91
    Shares