“Nella mia esperienza di infermiera, con una lunga carriera formativa e professionale in cure complementari, la difficoltà che ho sempre riscontrato in Italia è stata quella di dovermi rapportare con docenti di discipline olistiche che non riflettevano il mio bisogno formativo specifico, in quanto non possedevano adeguata preparazione e non avevano interesse a sviluppare evidenze scientifiche.
Noi operatori sanitari abbiamo una grande esperienza in fatto di relazione, empatia, malattia, nascita e morte e abbiamo una formazione imprescindibilmente basata su evidenze scientifiche. Abbiamo quindi bisogno di essere preparati da professionisti che riconoscano la nostra specificità e il valore della nostra formazione di base. Inoltre la nostra preparazione specifica ci pone nella necessità di ricevere informazioni e fare esperienze sul campo nel rispetto delle evidenze scientifiche, cosa questa, che manca nei corsi fatti da e per operatori olistici.
Dall’altra parte, nella nostra formazione di base abbiamo appreso la visione dei medici, specialisti delle varie discipline, degli psicologi, dei biologi, quando la nostra professione ha una realtà tutta sua, unica. Quella dell’assistenza, che risponde al bisogno, che quando non è soddisfatto diventa un disagio generalizzato e che si traduce nella complessità ontologica, olistica, di cui ognuno è portatore.
Poichè tutte le teoriche del Nursing, da Florence Nightingale, Martha Rogers, Jean Watson in poi, hanno sempre parlato del nursing come una scienza infermieristica con un approccio di tipo olistico, e come categoria abbiamo il dovere di tornare a fare nostra questa definizione, per individuarci e differenziarci e farci riconoscere nella nostra specificità. E non solo.
Oltre a questo, abbiamo anche il dovere di tornare ad occuparci di noi stessi prima di soccorrere gli altri, perchè sennò non saremo più utili a nessuno. Nè a noi e tantomeno alle persone di cui ci prendiamo cura.
Dobbiamo quindi riprenderci in mano la nostra formazione, che è la base della nostra identità professionale, per tornare a dire che “ogni infermiere è un infermiere olistico”.
Per questo abbiamo scelto American Holistic Nurses Association e per questo AHNA ha scelto noi.
La strada è ancora lunga, ma noi infermieri olistici italiani finalmente ci siamo incontrati, e siamo in tanti. Insieme abbiamo iniziato a costruire una “nuova e antica” modalità di cura, nel rispetto dell’umanità nostra e dell’altro, a 360 gradi.”
American Holistic Nurses Association è l’associazione infermieristica internazionale che riunisce tutti i professionisti sanitari olistici.
La sezione italiana:
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aggrega e organizza i professionisti italiani che condividono questa visione, per promuovere ad ogni livello la visione olistica nell’infermieristica italiana
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organizza gruppi di confronto, virtuali e in presenza , per stimolare le opportunità di condivisione e crescita comune della categoria degli infermieri e sanitaria in genere, come obiettivo del progetto di cura di sè “Stare bene per fare bene”.
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propone percorsi agli operatori sanitari che vogliono intraprendere una formazione complementare secondo il paradigma olistico. Un approccio formativo complementare, documentato da studi e ricerche EBN, attraverso l’articolazione del progetto “Stare bene per fare bene”.
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crede nella possibilità di offrire a tutti gli utenti un sistema sanitario basato su serietà ed efficacia, oltre che amorevolezza e compassione, rispetto ed empatia. Si pone come mediatore culturale tra la medicina allopatica e quella complementare, per portare alle persone assistite, un supporto professionale scevro da pregiudizi e da miti, ma anche da illusioni di facili guarigioni e atteggiamenti complottistici, pericolosi per la salute pubblica.
Sono interessato alle attività di AHNA ITALIA e voglio maggiori informazioni
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