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Sono Infermiera e sono Olistica. Questo è il MIO Codice Deontologico!

Queste mie righe non vogliono essere un’analisi completa del testo del nuovo Codice Deontologico, ma una riflessione personale sui punti che sento più vicini al mio agire quotidiano come infermiere e in particolare come infermiere olistico referente AHNA Italia.

Inoltre vuole essere una condivisione di pensiero che porti a rileggere con attenzione il Codice stesso per produrre in ciascuno di noi pensieri positivi di evoluzione professionale. Ognuno, in funzione alla propria esperienza di vita noterà punti salienti differenti.

Mi chiamo Daniela Mazzoni e sono Infermiera Esperta in Geriatria, Cure Complementari e Docente Universitario. Da poco sono la Referente di American Holistic Nurses Assocition per la Lombardia e voglio esprimere cosa significa, per AHNA Italia e per me, il 2019.

Per noi che ci definiamo provocatoriamente Infermieri Olistici, il 2019 è l’anno in cui AHNA Italia comincia a diventare una realtà nell’ambito dell’assistenza e della cura in Italia. Ed è anche l’anno in cui il Codice Deontologico dell’Infermiere si rinnova e si integra di parti mancanti, diventando MODERNO e facendoci sentire spontaneamente allineati con tutte le nostre aspettative.

 

Come deve svolgersi la professione infermieristica?
 Quando si presenta un problema etico o clinico, come deve essere affrontato?
 Le relazioni interpersonali in cui siamo immersi ogni giorno, come dobbiamo gestirle?


Queste mie righe non vogliono essere un’analisi completa del Testo, ma una riflessione personale sui punti che sento più vicini al mio agire quotidiano come infermiere. Inoltre vuole essere una condivisione di pensiero che porti a rileggere con attenzione il Codice stesso per produrre in ciascuno di noi pensieri positivi di evoluzione professionale. Ognuno, in funzione alla propria esperienza di vita noterà punti salienti differenti.

La necessità di Umanizzare le Cure, di evidenziare la centralità della Persona Assistita e del Professionista, insieme al bisogno di integrazione legislativa dovuta al passaggio da Collegio a Ordine, sono ciò che personalmente sentivo più urgenti.

Il Codice Deontologico, come strumento che esprimeva fino a ieri “Chi era l’Infermiere”, oggi non era più completo. In 10 anni tanto era cambiato, la nostra evoluzione professionale procede a un ritmo frenetico come è il sociale in cui siamo inseriti. Nel 2019, è necessario soddisfare i bisogni del cittadino ma anche ascoltare l’Infermiere, che deve potersi sentire realizzato nel suo ruolo, per poter vivere in una condizione di benessere e elargire una assistenza di qualità ogni giorno.

 

Se il Codice è degli Infermieri ed è scritto da Infermieri, doveva assolutamente rispecchiarmi e quindi l’ho aspettato curiosa.Le mie aspettative non sono state deluse.

 

Il ruolo dei professionisti è stato aggiornato sia nella clinica che nel management ed è stato anche evidenziato come il professionista si possa incontrare, nell’espletamento della sua vita lavorativa, sia all’interno di ospedali che sul territorio, sottolineando la presenza della libera professione.

 

Queste specifiche fanno si che tutti gli Infermieri si possano riconoscere nel Codice e rafforzano quindi il senso di appartenenza, di categoria, riducendo l’isolamento preesistente di alcuni gruppi poco rappresentati.

La soddisfazione professionale, nasce dall’opera svolta ogni giorno sul campo ma anche dal riconoscimento di ciò che si fa “dietro le quinte”. Con il nuovo Codice, mi sento riconosciuta nel mio ruolo organizzativo, di pianificazione assistenziale, di prevenzione e di gestione del rischio. I miei colleghi ed io trascorriamo gran parte del “tempo libero” in attività di formazione, sia ecm che con crediti internazionali CNE grazie ad AHNA, e noi non finiremo mai di imparare, di crescere, di confrontarci per adeguarci alle nuove evidenze e per migliorarci nella relazione. L’aver inserito nel Codice la possibilità, per tutti noi, di chiedere “Consulenze a Infermieri esperti o specialisti” mi fa sentire personalmente molto grata. Dopo 25 anni di servizio in cui non ho mai smesso di studiare, questo riconoscimento si riflette sulla mia qualità di vita lavorativa. Poter essere consulente e poter chiamare un collega per una consulenza è sicuramente un passo avanti nella possibilità di dare e ricevere qualità.

 

L’articolo che però mi ha dato maggiore soddisfazione è il quarto.

“Art. 4 – Relazione di cura. Nell’agire professionale l’Infermiere stabilisce una relazione di cura, utilizzando anche l’ascolto e il dialogo. Si fa garante che la persona assistita non sia mai lasciata in abbandono coinvolgendo, con il consenso dell’interessato, le sue figure di riferimento, nonché le altre figure professionali e istituzionali. Il tempo di relazione è tempo di cura”.

Rispetto a 10 anni fa, oggi è stata data maggiore rilevanza ai temi del dolore e del to care del fine vita, all’educazione sanitaria. L’Infermiere oggi, è riconosciuto come il garante della persona assistita, per evitarne l’abbandono. Ma non solo, la rilevanza data a tutti gli aspetti della relazione, anche tra colleghi e con i vari livelli delle organizzazioni sanitarie indicano chiaramente che la strada è aperta verso la definizione di una figura infermieristica, che sempre più possiede ed applica competenze nell’ambito delle Non-technical skills. Cosa questa che AHNA, sia a livello internazionale che nazionale, attraverso i meeting ed i gruppi per “Stare bene per fare bene” ha già iniziato a fare.

 

“… Il tempo di relazione, è tempo di cura”…

Finalmente, se mi fermo a parlare con una Persona Assistita, con il suo Care Giver o con un collega per la definizione di strategie assistenziale e per chiarire aspetti relazionali che rendono più efficace il nostro lavoro in équipe, non sto “perdendo tempo”.

E’ lavoro di qualità, che crea aderenza terapeutica al to care prestato e che fortemente influenza gli outcomes del sistema sanitario di cui tutti noi siamo parte integrante.

 

Dott.sa Daniela Mazzoni – Docente Master in Terapie Complementari UniPegaso e del Percorso di Alta Formazione in Tecniche di Infermieristica Olistica AHNA Italia, Referente AHNA Lombardia

DANIELA MAZZONI è Referente AHNA Lombardia, Docente Percorso di Alta Formazione in Tecniche di Infermieristica Olistica AHNA Italia, e Docente Universitario del Master in Terapie Complementari UniPegaso.

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