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Coronavirus: per un infermiere olistico è doppia responsabilità

L’emergenza sanitaria Coronavirus sta mietendo vittime.

Ma molto più che le vittime reali, qui in occidente la strage è dovuta a fake news e complottisti più che al virus stesso.

 

In un ambito di medicina complementare, in cui riconosciamo che l’influenza della paura può condizionare la risposta immunitaria del nostro corpo agli eventi esterni, non dobbiamo prescindere dalla scientificità delle informazioni che diffondiamo in rete.

 

Ed è importante metterci la faccia, perché è questa situazione ci coinvolge direttamente, nessuno escluso.

 

E’ normale che i giornalisti creino allarmismo, perchè ciò consente loro di vendere giornali e di aumentare la audience televisiva, ma noi dobbiamo essere responsabili di ciò che comunichiamo. In particolare noi infermieri esperti in cure complementari, che siamo trade-union tra mondo sanitario e quello cosiddetto olistico. Le persone che credono nelle cure complementari ci cercano per avere informazioni sicure, che comprendano anche una visione diversa, più ampia e rispettosa di livelli di cura meno aggressivi.

 

Non possiamo permetterci di diffondere notizie non verificate, nemmeno sui nostri profili.

 

Noi siamo gli esperti che le persone assumeranno come riferimento: abbiamo una specifica responsabilità. Inoltre siamo i primi esposti al rischio, quelli che rischiano la pelle in prima linea eni servizi sanitari. Possiamo consigliare alle persone di utilizzare, anche su indicazione del curante, prodotti adatti a rafforzare le difese immunitarie. Possiamo consigliare tecniche per la centratura, per non farsi prendere dal panico. Possiamo addirittura consigliare chi si fa facilmente influenzare da fake news e complotti, di documentarsi sui siti ufficiali del Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, sulla letteratura scientifica, sulla mappatura dei casi, ma non possiamo di certo essere noi gli “untori”. Questo è assolutamente inaccettabile.

La persona che scrive un post su Facebook qualificata come “laureata presso l’università della strada” o altre indicazioni fantasiose, si può permettere di postare le più strampalate teorie e non ha il dovere ufficiale, che è esplicito nel nostro ruolo, di educatore alla salute pubblica. Dobbiamo quindi noi per primi documentarci sui siti ufficiali e attenerci alle indicazioni comprovate dai ricercatori. Questo significa mantenere una visione critica su ciò che accade, senza sospenderla nell’esercitare un ruolo pubblico che altrimenti può scaturire in un’onda di disinformazione pericolosa e inconsapevole.

 

“Lo ha detto anche Tizio, che è un infermiere, quindi sa quello che dice! …”.

 

 

La disinformazione inoltre autorizza persone violente e con personalità poco strutturate a ridurre in fin di vita il primo cinese che incrocia per strada, perché la paura di chi è diverso è sempre pronta a fare vittime. Nonostante che i primi ad avere infettato un pronto soccorso pubblico siano stati proprio italiani, che ignoravano le norme di base a cui attenersi nel caso di rischio contagio, pur essendo state esposte.

 

  • I Coronavirus esistevano già, questo è un virus mutato che ancora conosciamo poco. In alcuni soggetti (anziani, cardiopatici, diabetici ecc.) la sintomatologia può presentarsi in modo più grave arrivando anche a polmoniti pericolose.
  • Non usate antibiotici o cure “fai da te”
  • In caso di sintomatologia sospetta chiamate il 112 o il 1500.
  • La mascherina va indossata da chi ha i sintomi influenzali per proteggere le persone che incontra, non viceversa.
  • Lavatevi le mani 
  • Non state a contatto ravvicinato con chi starnutisce o tossisce 
  • Chiedete consiglio al vostro medico, non recatevi in Pronto Soccorso o negli studi medici. Verrete visitati a casa secondo le modalità previste per gestire la situazione

Noi sanitari abbiamo la responsabilità di dover dare risposte certe e basate sulle evidenze a chi ci porta domande di salute, nessuno escluso. Un  infermiere olistico ha una doppia responsabilità: quella di attenersi alla medicina ufficiale mantenendo apertura circa tutto ciò che è complementare, non viceversa.

 

Silvia Oggioni  è Infermiera, esperta in geriatria e infermieristica di famiglia e comunità, Counselor olistico professionale e Presidente della Sezione italiana di American Nurses Association - AHNA

 

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