Reiki in ambito sanitario: cosa è e quando può servire
La pratica del Reiki in ambito sanitario, bilancia la mente, il corpo e lo spirito in chi lo riceve e di chi lo offre. E’ anche un supporto eccellente nel processo di guarigione fisica, mentale ed emozionale. E’ indicato per ridurre lo stress, rilassare il corpo e focalizzare la mente.
Proprio per questo la sua efficacia è dimostrata scientificamente in caso di Burnout degli operatori sanitari *
*(cfr. Charlotte L. Cuneo, Maureen R. Curtis Cooper, Carolyn S. Drew, Christine Naoum-Heffernan, Tricia Sherman, Kathleen Walz and Janice Weinberg, 2010, Journal of Holistic Nursing “The Effect of Reiki on Work-Related Stress of the Registered Nurse” American Holistic Nurses Association Volume 29 Number 1 March 2011 33-43).
Reiki: cos’è?
Il Reiki è una modalità di guarigione basata sull’apposizione delle mani sul campo energetico del paziente.
Si basa sull’intuizione di Einstein che la materia è energia, e che come tale possiede un campo magnetico in costante interazione con l’ambiente circostante. Detto campo è quindi alterabile se utilizziamo una fonte energetica risonante nel campo stesso, in modo consapevole e direzionale. Per questo motivo, in base alla fisica quantistica sulle particelle osservate, l’efficacia del Reiki è riscontrata anche nei trattamenti a distanza.
In quanto forma di medicina complementare alternativa, non può rimpiazzare un trattamento medico convenzionale ma può integrarlo, potenziandone l’efficacia o contrastandone gli effetti collaterali. Vi sono evidenze scientifiche dimostrate in numerosi studi, anche italiani, in cui il Reiki viene utilizzato in pazienti oncologici, riducendone la sintomatologia dolorosa, l’ansie e gli effetti collaterali dei chemioterapici.
Sono moltissimi anche in Italia gli ospedali che hanno documentato gli effetti benefici del Reiki in pazienti oncologici, pediatrici, cure palliative e terapia intensiva. Ne citiamo alcuni di seguito:
• San Carlo Borromeo – Milano
• Le Molinette – Torino
• Cardinal Massaia – Asti
• San Raffaele Giglio – Cefalù
• Fondazione Pascale – Napoli
Reiki: quando può servire?
Il Reiki risolve blocchi e squilibri energetici, supportando la salute e favorendo la guarigione.
Il trattamento riguarda l’intera persona, perché agisce su corpo, emozioni, mente e spirito. Il Reiki può essere utilizzato anche in concomitanza di trattamenti terapeutici tradizionali, per contrastarne gli effetti collaterali e migliorarne l’efficacia.
- Durante incidenti ed emergenze
- Consolidare relazioni
- Proteggerti mentre lavori, a casa, in macchina, in viaggio
- Con il cibo e bevande
- Sui farmaci
- Aiuta a raggiungere obiettivi
- Usato insieme ai cristalli ne potenzia l’efficacia
- Guarire tematiche irrisolte del passato
- Per ricevere ispirazione o chiarezza su tematiche presenti
Reiki: gli effetti positivi
Il Reiki genera i seguenti effetti su corpo, mente e spirito:
- Rilassamento profondo
- Miglioramento del sonno
- Riduzione del dolore fisico, rigidità, tensioni
- Diminuzione dello stress e del suo impatto fisico, emozionale e mentale
- Pulizia energetica e graduale miglioramento di problemi cronici
- Prevenzione dello sviluppo di malattie
- Disintossicazione
- Pulizia del campo energetico ambientale
- Dissoluzione di blocchi energetici – fisici, emozionali e mentali
- Risoluzione ferite emozionali
- Supporto nella trasformazione di condizionamenti e abitudini nocive
- Maggiore concentrazione e chiarezza mentale
Una seduta di Reiki ha una durata indicativa di circa un’ora e mezza e il trattamento vero e proprio è anticipato da un colloquio di counseling olistico, introduttivo alla tematica da esplorare.
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